Con l’emergenza sanitaria che comincia a dare finalmente un po’ di respiro e un’opinione pubblica purtroppo impegnata su altri drammatici fronti, cominciano a intravedersi alcune tracce di “normalità”. Fra queste, dal nostro piccolo osservatorio, non possiamo che registrare l’organizzazione di diversi spettacoli dal vivo che un po’ in tutta Italia stanno cominciando a fare capolino dai cartelloni.

Milano non si sottrae affatto e, dopo il riuscitissimo concerto dei Casino Royale al Teatro Triennale (di cui vi abbiamo parlato QUI), abbiamo avuto l’occasione di prendere parte a un appuntamento di In A State Of Flux, tenutosi in data sabato 19 Marzo.

Ci ha subito incuriosito l’idea di un festival itinerante tutto dedicato allo shoegaze italiano, e ancora di più ci ha colpito la location della centralissima Palestra Visconti, un “basement” vecchio stile utilizzato come palco dal celebre Arci Bellezza. Il locale, spoglio e industriale, appare perfetto per la situazione e sembra incarnare benissimo il sentimento di queste musiche battezzate dai volumi folli che, nella prima metà degli anni Novanta, Kevin Shields e soci producevano, mentre “fissavano le proprie scarpe”.

 

La line-up consta di tre atti principali: aprono gli ottimi Aesthetic Will, con un post-punk cupo, schizoide e caotico, che da una parte ci ricorda le sfuriate dei The Sound, dall’altra i muri di suono più melodici dei DIIV.

Il risultato convince e il carisma del vocalist “DarkWing (si presenta così al pubblico e sui social) cattura fin da subito l’attenzione con un’ottima gestualità e padronanza del palco.

In a state of flux rev rev revSulla band non sappiamo molto: oltre all’EP “Don’t Say Anything” dell’anno scorso, troviamo in rete altri due, ottimi, singoli, chissà che non sia un preludio a un full length in uscita.

Seguono i Backlash, reduci da un paio di date in Francia e autori di un indie rock sicuramente più ovattato, estremamente brit nel mood e nella scelta dei suoni.

A livello di gusto personale forse l’atto meno convincente dei tre previsti per la serata, ma la loro presenza è funzionale al caos dei modenesi Rev Rev Rev, che, nonostante i problemi tecnici, portano sul palco l’ottimo Kykeon del 2019, pubblicato dall’inglese Fuzz Club, insieme ad altri pezzi provenienti dai due album precedenti, l’album omonimo del 2013 e “Des fleurs magiques bourdonnaient” del 2016.

Le ispirazioni di Slowdive, Bowery Electric, Galaxie 500, Ride, Spiritualized e soci è lampante, ma viene elaborata in maniera originale e … decisamente rumorosa! Il risultato ha certamente convinto non solo chi scrive, ma stando al calore del pubblico tutta la platea.

 

Il nome della band ci era colpevolmente sconosciuto fino a pochi giorni fa, ma l’ottima performance dal vivo e l’equilibrio perfetto tra caos, muri di chitarre e voci eteree ci ha decisamente resi degli estimatori.

In A State Of Flux” è una delle tante realtà indipendenti del capoluogo lombardo e gli organizzatori hanno mostrato grande coraggio e inventiva nel mettere i piedi un festival ispirato e originale, nel mezzo di un’emergenza sanitaria che rende impossibile e imprevedibile qualsiasi tipo di programmazione a lungo termine: il locale gremito è una testimonianza di come certe iniziative restino e siano apprezzate dal pubblico.

 

Speriamo di sentirne parlare ancora.

Rev Rev Rev - Sealand (Official Video)